I servizi per l’infanzia sin dalle loro origini, nascono abbinati alla parola giardino; si pensi ai Kindergarten di Froebel, il pedagogista che è stato il precursore dell’odierna scuola dell’Infanzia; il quale sosteneva che “almeno una volta alla settimana i bambini dovrebbero andare in campagna”. I Giardini d’infanzia prevedevano uno spazio, seppur troppo ‘geometrizzato’ nel quale i bambini potessero coltivare, curare, innaffiare i piccoli germogli delle proprie aiuole. Il progetto si basa sulla necessità di offrire uno spazio fuori dalle solite ‘stanze’ per offrire ai bambini ulteriori momenti di crescita (sensoriale, motoria, emotiva, sociale, estetica), un’ occasione in più di formazione: un diritto per i bambini. “Il contatto con le piante, con gli animaletti, con le mille occasioni “segrete” di un orto-giardino, pensato a misura di bambino, è oggi più indispensabile di quanto lo fosse ai tempi di Froebel. Oggi la natura è quasi una sconosciuta o è divenuta una pura appendice del vivere umano. L’obiettivo è di sostenere e potenziare lo slancio, l’entusiasmo, la curiosità che i bambini possiedono, sin dalla nascita, nei confronti dell’elemento naturale e che, con il passare degli anni, tende invece a scomparire.
Il nido dispone di un ampio giardino e le educatrici hanno pensato di utilizzarlo per creare un orto. La motivazione che ha suggerito di avventurarsi in un simile progetto, è stata dettata anche dal prendere consapevolezza dell’ambiente nel quale i bambini vivono: un paese della provincia pisana dove l’agricoltura è una delle attività principali.
Da dicembre a luglio.
Due giorni alla settimana.
Le educatrici nel progettare la messa a dimora delle piante, hanno fatto le seguenti considerazioni:
La scelta sulle specie di piante si è rivolta a: